W l’Italia nel bicchiere

serata perbacco

Io vi preparo qualcosa di buono” dice lo Chef Ricky, titolare del Ristorante Vineria PERBACCO nel centro storico di Pinerolo.

Noi allora portiamo i vini” risponde VIVA IL VINO.

E così è nata W L’ITALIA NEL BICCHIERE, una serata di qualità “Mondiale” in questo clima di Notti Magiche, dove a scendere in campo sono la Nazionale dei vini selezionata da Viva il Vino, la cosiddetta “Italia nel bicchiere”, insieme a cinque piatti della migliore Cucina Nazionale, interpretati dallo Chef Ricky Cavallaro. Da subito si respira un’aria di grande convivialità, all’insegna del mangiare e bere bene.

1604759_942183112465941_181738937591687995_nSi parte con una gelatina al pomodoro e crema di mozzarella, un appetizer a bicchiere delicato e sfizioso, che non poteva non essere accompagnato da un calice di bollicine. Perlage fine, sensazioni fruttate con note floreali e di crosta di pane, tanta freschezza e giusta persistenza per un inizio che promette benissimo. Rispecchiando il nostro stile le degustazioni avvengono alla cieca e ogni partecipante è munito di ben cinque foglietti su cui indicare per ogni vino la regione di provenienza e il vitigno. Un piccolo gioco con tanto di bottiglia in premio che coinvolge da subito tutti i partecipanti, chiamati a fine serata anche alla votazione del vino emozione.

Comincia il servizio degli antipasti, un magatello di manzo marinato con emulsione alla rucola e cialde di grana e un flan di verdure ortocorto con fonduta.

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In contemporanea nei bicchieri ci sono lo spumante, che secondo noi é davvero perfetto con il flan, e un bianco che profuma di frutta fresca, sapido e fresco con struttura e persistenza di tutto rispetto. Qualcuno dice vitigno internazionale, altri autoctono e anche sulla regione di riferimento c’è dibattito tra i commensali.

10468636_940794555938130_627751330422656121_nRitiriamo i foglietti compilati e per continuare a confrontarci tutti insieme vengono proiettate delle immagini sulla zona di provenienza del primo vino. La catena montuosa sullo sfondo aiuta ad escludere svariati luoghi, ma i dubbi ci sono ancora. Ma secondo voi, il pulmino virtuale di Viva il Vino, da dove poteva partire per il proprio viaggio se non da casa?! Ebbene si, siamo in Piemonte e quello in degustazione è il metodo classico Berenice prodotto da Cantine Briamara, da un minimo di due ad un massimo di quattro anni sui lieviti, un tipo di vinificazione che permette al vitigno erbaluce di esprimere al meglio le proprie caratteristiche varietali. Una bella realtà la piccola azienda di Massimiliano Bianco, una chicca del Piemonte meno noto ai più e caratterizzata dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.

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Il secondo vino che ha piacevolmente colpito diversi partecipanti arriva dal nord-est e più precisamente dalle Grave del Friuli, come ci mostrano le immagini via via più dettagliate. L’azienda è Borgo delle Oche, che qualcuno dei soci ben ricorda perchè alla serata sui Bordeaux d’Italia il loro rosso Svual era risultato il vino emozione. Questa volta in assaggio abbiamo il Pinot Grigio, annata 2012,  vinificazione e maturazione in acciaio con affinamento sulle fecce fini di circa cinque mesi. Freschezza e profumi, ma anche una buona struttura che regge bene l’abbinamento con il magatello. Una bella conferma questa piccola realtà del Friuli, bravi.

10463919_942183185799267_2326044904303794896_nCome primo piatto abbiamo i tajarin artigianali al ragù bianco di vitella, i calici si colorano di un bel giallo dorato che ci lascia presagire un vino più complesso e con qualche anno in più. La conferma arriva al naso con un bouquet ampio ed elegante, dove alle note fruttate si aggiungono quelle di burro e nocciola, e poi in bocca  dove c’è morbidezza ma anche freschezza e un’ottima struttura. Sui monitor appaiono scorci di paesaggi che ci riconducono al centro Italia, in effetti siamo a Civitella d’Agliano e il vino in degustazione è il Latour a Civitella di Sergio Mottura, annata 2010. Frutto delle migliori uve Grechetto provenienti dai cinque vigneti di proprietà, matura per circa nove mesi in carati di rovere posti all’interno delle antiche grotte di tufo appartenenti all’azienda. Un grande bianco italiano, e un’altra bella occasione per parlare di vitigni autoctoni.

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10410273_940793322604920_4839143504462678089_nArriva il piatto forte, il filetto di maiale con miele e timo serpillo. Il nostro chef Ricky è particolarmente attento alla qualità delle materie prime e alla valorizzazione dei prodotti del territorio e questa carne promette bene. I calici questa volta sono di un bel rosso rubino intenso con riflessi violacei e la maggior parte dei presenti riconduce questo vino ad una regione del Sud. Al naso bellissimi profumi di frutta matura, mora e mirtillo, in bocca colpisce il tannino particolarmente levigato, ma è un vino che ha stoffa. Le immagini questa volta più che aiutare confondono perchè riproducono una piana circondata dalle montagne, dove saremo mai? Siamo tornati a Nord e ci troviamo nella Piana Rotaliana, dove i Dorigati portano avanti la storia della loro azienda-famiglia da ben cinque generazioni. Il Teroldego Diedri riserva 2008 viene vinificato con una lunga macerazione sulle bucce poi matura  un anno in piccole botti di rovere non nuove, per dare concentrazione ed eleganza preservando il fruttato tipico del vitigno. I 13 gradi alcolici sono perfetti per questa serata di fine giugno, un rosso che ha lasciato il segno per la sua piacevolezza e la sua bevebilità.

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Chiudiamo in bellezza con una mousse alla nocciola in cilindro di cialda croccante e come in ogni viaggio, che dopo tanto peregrinare si rientra a casa, anche noi siamo tornati esattamente al punto di partenza ossia da quelle cantine Briamara che erano state protagoniste con le bollicine di apertura! Già, perchè se è vero che il vitigno erbaluce ha delle caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto per la spumantizzazione, è anche vero che dallo stesso si ricavano degli ottimi passiti, dove l’acidità rende la dolcezza mai succhevole. E quale miglior modo di mostrare tutte queste sfaccettature se non nella stessa serata e con l’aiuto di due ottimi piatti? Il Caluso passito Pescarolo ci avvolge con profumi di miele, frutta secca e canditi, in bocca è caldo e vellutato, ma con una freschezza finale che invoglia al sorso successivo.

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In chiusura la votazione del vino emozione porta ad un pari merito tra il Pinot Grigio e il Teroldego Diedri, così come sono in due i soci che alla cieca hanno fornito il maggior numero di informazioni esatte sui vini. Un’altra serata straordinaria con ottimi piatti, grandi vini e tante persone che ci seguono con sempre maggiore interesse e partecipazione. Che dire, “l’Italia nel bicchiere” è stata un successo, questa Italia non delude!

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