Malgrado la concomitanza con la Champions League… sono in tanti ad avere Ap…Passione questa sera! Si prospetta una serata di vini che nascono da uve speciali e pertanto non potrà che essere speciale anch’essa…
Alle Lipari è il sole a pensarci per fare appassire i grappoli
Mentre a casa Beconcini a San Miniato (PI) le uve sono invece appese nel fruttaio
5 sfumature di vini rossi sono già nel bicchiere mentre si racconta quello che c’è da sapere sul mondo dell’appassimento
Il primo vino ha un colore molto “piemontese”, ma cosa ci potrebbe azzeccare un Nebbiolo a una serata dedicata all’Appassimento? Questi ci vogliono fregare stasera
Ecco infatti la prima sorpresa: AL REGIUR è un Nebbiolo che appassisce in pianta fino a inizio dicembre. La vinificazione svolge tutto lo zucchero fino ad arrivare a 14°, a cui poi fa seguito un lungo e lento affinamento in botti grandi dove rimane ben 40 mesi: vino rosso secco!
Il fotogramma estrapolato da un video di You Tube è un po’ sfocato, ma rende appieno l’idea della fatica a lavorare le vigne quando sono situate su pendii che hanno oltre il 70% di pendenza: non siamo in Piemonte, ma in VALTELLINA, versante Retico, dove si trovano i vigneti di questa meravigliosa microzona enologica italiana, una delle poche zone al mondo al di fuori delle Langhe dove il Nebbiolo (qui anche chiamato Chiavennasca) ha trovato condizioni ideali per dare risultati di qualità
Lo produce un piccolo vignaiolo, Gianluigi Rumo, dell’azienda VINI DEI GIOP, che con le sue 30.000 bottiglie rappresenta una delle realtà artefici dei risultati che la Valtellina ha raggiunto: AL REGIUR è uno dei pochissimi vini a essere frutto di questo speciale appassimento, non per nulla è il vino del cuore di Gianluigi e la critica lo ha già apprezzato: per la Guida di Massobrio è uno dei 100 migliori vini d’Italia
In platea qualcuno ride, anche perchè la somiglianza con la foto del produttore è straordinaria: sta a vedere che Gianluigi Rumo è partito dalla Valtellina per trascorrere una serata con VIVA IL VINO!
Meravigliata dall’effetto sorpresa, la platea applaude: la serata a questo punto si profila davvero unica, non solo per i vini, ma anche per le storie di vita e di vite che Gianluigi racconterà fra un vino e l’altro
Ma proseguiamo la conoscenza delle chicche che vi abbiamo riservato…
A Cascina Castle’t il Passum affina in botte grande, barrique e tonneaux. A produrre il PASSUM è Maria Borio con la sua Cascina Castle’t, una bella realtà della tradizione piemontese situata a Costigliole d’Asti che produce oltre 200.000 bottiglie: soprattutto Barbera, ma anche un interessante Chardonnay e un piacevole Moscato
Sbirciamo da fuori cosa sta succedendo in quest’aula stasera …
Il terzo vino è già nel bicchiere e nel gioco Nord, Centro, Sud qualcuno dice NORD EST, ma poi l’immagine con i cipressi sembra far pensare ad altri territori. Invece il terzo vino è del Nord Est e più precisamente del Collio Orientale, Friuli al confine con la Slovenia, terra di grandi vini. Fra cui sicuramente trova posto il CALABRONE, uno straordinario blend di ben 4 uve (prevalenza del Refosco), di cui una parte (il 45%) appassite. Anche questo vino è un vino secco, di ben 14°, pur essendo quello forse col residuo zuccherino più percebile: l’affinamento in barrique fa il resto e quindi è sicuramente il vino più “piacione” della serata. Non per nulla nella votazione “alla cieca” risulta essere il “VINO EMOZIONE” con circa il 50% dei voti
Il Calabrone lo produce Joe Bastianich con la sua azienda friulana: vini di ottima fattura e pregio, “costruiti” per incontrare il favore e il gusto internazionale anche di quel pubblico non così appassionato e amante dei vini marmellata, come sono gli Americani. Visto il successo riscosso a VIVA IL VINO (l’impresa riuscì anche al Plus nella serata dedicata ai Vini Bianchi) direi anche degli Italiani
Siamo a metà dell’Opera, meravigliose etichette e meravigliosi colori
E’ il momento del quarto vino, oramai già nel bicchiere da un po’ prima che compaia l’immagine della terra di produzione, che però sembra non dare riferimenti precisi, malgrado si tratti della ben nota Valpolicella
Non poteva mancare infatti l’AMARONE, forse il vino più emblematico fra quelli frutto di appassimento: anch’esso ovviamente secco, con ben 15° alcolici! E di fronte a un vino così, più che di mille descrizioni, ci bastano le parole di Gianluigi Rumo, il produttore di Valtellina ospite della serata: “E’ il buon bicchiere di vino”, da bere davanti al caminetto senza abbinamenti di cibo
Non sono grattacieli, ma cassette di uva in appassimento!
L’Amarone LA ROSTA arriva dai DEGANI, piccola realtà di viticoltori a Marano di Valpolicella: 60.000 bottiglie in tutto per un’azienda fortemente legata alla tradizione del territorio di cui interpreta splendidamente la produzione di uno dei migliori Amarone per qualità/prezzo
E’ il momento di versare il quinto vino, il colore ha una certa familiarità, una sorta di deja vue…Infatti il viaggio finisce dove è cominciato, cioè dai VINI DEI GIOP. Gianluigi produce anche il più noto SFURSAT di Valtellina, sempre da uve Nebbiolo e derivato da un appassimento in Fruttaio. La fermentazione anche in questo caso trasforma tutto lo zucchero in alcol per arrivare a ben 15°! Segue un affinamento di 18 mesi in barrique di terzo passaggio, quindi senza alcuna tostatura
Meritato primo piano per gli ultimi due grandi rossi della serata Ap..passione
Nei bicchieri sono arrivati altri due vini… la serata non è ancora finita E’ una simbiosi meravigliosa quella colta dallo scatto fotografico di Carolina: i colori degli ultimi due vini sembrano quasi fondersi insieme
E mentre si degusta il Nettare degli Dei di colore ambra che fa dire alla platea che questa volta siamo a Sud…. ecco la zona di provenienza. In effetti la catena montuosa sullo sfondo sembra proprio un vulcano, ma a nessuno viene in mente
Rionero in Vulture, in Basilicata, è molto conosciuta per l’Aglianico del Vulture, uno dei grandi rossi d’Italia e quindi l’associazione con il vino dorato nel bicchiere non è stata proprio automatica! Invece siamo in Basilicata: L’AUTENTICA, prodotta da Moscato (70%) e Malvasia (30%) dopo un appassimento che comincia in pianta e finisce sui graticci, viene vinificata in barrique nuove dove poi resta a maturare per 12 mesi e altri 12 li trascorre in bottiglia. Sontuoso Nettare degli Dei, uno dei più intriganti vini dolci del nostro Paese, dotato non solo di suadenza, ma di una mineralità frutto di terreni vulcanici perfetta a controbilanciare le note aromatiche e dolci, ma per nulla stucchevoli. 14° di alcol + 3° gradi non svolti
Abbinamento graditissimo con la crostata di Chef Vale, valorizzata dalle marmellate di Dal Pian. Ma anche col piattino di formaggi stagionati qualcuno ha trovato L’AUTENTICA gradevolissima
L’AUTENTICA lo produce CANTINE DEL NOTAIO, l’azienda che in pochi anni ha saputo diventare uno dei riferimenti quando si parla di Vulture. Per Gerardo Giuratrabocchetti una seconda vita di grandi soddisfazioni dopo la prima in cui si era dimostrato valido Professore Universitario alla facoltà di Agraria di Potenza e soprattutto luminare del mondo zootecnico lucano, dove ha ricoperto il ruolo di Direttore dell’Associazione Allevatori a Potenza
L’ultimo vino è già stato sorseggiato quando compare l’immagine della zona di provenienza: ancora una volta ci va un po’ prima che qualcuno dia un’identità al territorio. A farlo è Paola che a un certo punto dice Langhe
E così è: a sorpresa il vino rosso dolce nel bicchiere è piemontese e arriva da Rodello (CN)
Certo che un Dolcetto DOLCE nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ma VIVA IL VINO deve sapere stupire il suo pubblico per distinguersi. LE MARGHERITE nasce anch’esso da un appassimento in questo caso molto prolungato (5 mesi) in Fruttaio a temperatura e umidità controllate. Dopo una vinificazione fatta a febbraio (!) fa seguito una lunga maturazione di ben 24 mesi in barrique per un gradevolissimo risultato finale: 15° gradi di alcol, un residuo zuccherino gradevole ma non eccessivo, una piacevole morbidezza a fronte di una marcata acidità. Forse è il vino che più stupisce, proprio perchè più inatteso
A produrre LE MARGHERITE a Rodello (CN) sono i Fratelli MOSSIO, una piccola realtà (50.000 bottiglie) del vecchio Piemonte che nella produzione del Dolcetto d’Alba non ha eguali come dimostrano i numerosi Premi che la critica gli ha riconosciuto e come testimonia l'”azzardo” di saper produrre anche un Dolcetto dolce… o meglio, passito!
Uno Sky Line memorabile dei sette vini che ci hanno letteralmente AP…PASSIONATO
Eccoli in ordine di uscita, da destra verso sinistra: AL REGIUR – PASSUM – CALABRONE – LA ROSTA – SFURSAT DEI GIOP – L’AUTENTICA – LE MARGHERITE
Un gemellaggio virtuale fra il Nebbiolo del Piemonte e quello della Valtellina: VIVA IL VINO consegna a Gianluigi Rumo un Barolo di Mauro Veglio